lunedì 10 novembre 2014

Post 4 // MITI E LEGGENDE: Cavatappi


La leggenda  del monaco Dom Pérignon


Fino a quando un monaco benedettino di nome Dom Pérignon non iniziò a confezionare il suo vino in bottiglie di vetro chiuse da trucioli di sughero non c'era traccia di questo utensile. I contenitori di vino venivano chiusi con cilindri di legno, avvolti nell stoffa e imbevuti e ricoperti di cera. Ma da quando Dom Pérignon diede vita allo spumeggiante vino della Champagne il binomio tappo-bottiglie divenne inscindibile. i primi cavatappi furono inventati in quell'epoca per stappare il suo vino con una forma a T costituita da manico, fusto e spirale.


La leggenda della suora


Secondo un'altra leggenda, il precursore dei cavatappi fu il punteruolo per botti: in una pala d'altare del 1450 circa, infatti, è raffigurata una suora che, con questo strumento, spilla vino da una botte.
Dopo la metà del Seicento, con l'uso di invecchiare il vino in bottiglia, si diffuse la necessità di un oggetto capace di “cavare”, ossia rimuovere il tappo in sughero.


La leggenda dei produttori di armi


L'origine del cavatappi, che sembra risalire alla metà del '400, è infatti legata alla produzione delle armi perché deriverebbe dalla verga attorcigliata e spiraliforme utilizzata per rimuovere le palle di piombo incastrate nelle bocche dei cannoni e per recuperare la stoppa impiegata per pulire le canne delle armi.

L'armeria inglese Messrs Holtzapffel di Charing Cross, che nel 1680 ottenne il brevetto per fabbricare questo ferro, a riprova di questa tesi, produceva anche cavatappi. Così altri fabbricanti di armi, oltre ai fabbri e ai piccoli artigiani, iniziarono a studiare e produrre queste "viti per bottiglie".

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