venerdì 9 gennaio 2015

Post 25 // E PER FINIRE....

Con questo post si conclude il mio blog per il corso "Storia delle cose" del professor Vittorio Marchis presso il Politecnico di Torino.

Ho trovato affascinante e nuovo il mondo che ho scoperto esserci dietro a due banali "cose" da cucina. 





La vaniglia ha origini Messicane e fu introdotta in Europa dagli Spagnoli all’inizio del XVII secolo, per aromatizzare caffè e cioccolatoPossiede effetti euforici e può essere consumata a volontà. Anche se il suo valore nutritivo è praticamente nullo, essa ha proprietà stimolanti, antisettiche e afrodisiache: infatti combatte l'astenia sessuale agendo sul sistema nervoso centrale e, per mezzo del suo odore, agisce indirettamente come stimolante sessuale.



Dei numerosi utensili da cucina probabilmente il cavatappi è tra quelli a noi più familiari, che rimanda alle radici della nostra tradizione alimentare. Le sue origini sono controverse, e probabilmente i suoi più diretti antenati sono dei punteruoli per botti utilizzati nel ‘400, come testimonierebbe anche una pala d’altare dell’epoca nella quale una suora è ritratta nell’atto di spillare vino da una botte. La sua gran diffusione è successiva, avvenuta in Inghilterra alla fine del diciottesimo secolo il cui primo brevetto risale al 1862 dall'inventore William Feadglby.


Una raccolta di curiosità su piccole "cose" apparentemente comuni ma che celano, dietro a qualche ricerca, un mondo immenso.Un blog sulla vaniglia e il cavatappi che, parlando di un brevetto, di un'origine, dei 5 sensi o di miti e di leggende ti fa fare un piccolo giro del mondo intorno a queste due "COSE".


In questo mio viaggio è stato interessante analizzare e studiare da molteplici punti di vista gli svariati argomenti trattati sia sulla vaniglia che sul cavatappi.
In particolare modo ho trovato come tappa più interessante il post sui sei gradi di separazione. Incredibile come da un cibo così dolce, prelibato e fresco si riesca ad arrivare ad un cavatappi, rigido, freddo e industriale in soli 6 piccoli step.

Ma nonostante il suo basso valore nutritivo viene utilizzata per il suo aroma e proprietà stimolanti in decine di ricette per concludere con un dolce prelibato ogni tipo di pasto.



martedì 6 gennaio 2015

Post 24 // L'ALFABETO: Vaniglia

A
ambiente

B
bastoncini

C
crema

D
dolce

E
estate

F
fiore

G
gelato

H

I
industria

L
limpido

M
messico

N
naturale

O
orchidea

P
profumo

Q
quadro

R
ricetta

S
specie

T
torta

U
uova

V
vizi

Z
zucchero

giovedì 18 dicembre 2014

Post 23 // LA COSA NELLE DISCIPLINE: Vaniglia

ARALDICA


Stemma della famiglia Vaniglia.





ARTE


Foliage, Flowers, and Fruit of Vanilla albida





BOTANICA

Vanilla planifolia




CHIMICA

Formula chimica della vaniglia, sostanza identificata per la prima volta nel 1858, da Nicolas-Theodore Gobley




CINEMA


Vanilla Sky



ECONOMIA


Raccolti di vaniglia scarsi, possibili ripercussioni sul prezzo del gelato






ENOLOGIA






LETTERATURA


"Un bacio alla vaniglia" - Donna Kauffman




MATEMATICA

Vaniglia come oggetto di esercizi

pag. 101 - link




PSICOLOGIA



Il profumo alla vaniglia influisce il nostro comportamento altruistico







STORIA


La storia della vaniglia






DESIGN


Profumi per ambiente alla vaniglia






mercoledì 3 dicembre 2014

Post 22 // ESPERIENZE PERSONALI: Vaniglia


CocaCola alla vaniglia.

Dove: Carrefour Sauze d'Oulx 
Quando: 26/10/2014 alle 17.45

Yogurt alla vaniglia.

Dove: casa ad Avigliana 
Quando: 25/10/2014 alle 08.45










Dolci alla vaniglia.

Dove: Sauze d'Oulx 
Quando: 02/11/2014 alle 20.00.

Post 21 // QUADRI PROSOPOGRAFICI: Vaniglia

(Knoxville8 luglio 1831 – Los Angeles16 agosto 1888) è stato un farmacista statunitense, noto per essere l'inventore della formula della Coca-Cola.


Pemberton secondo i giornali di Atlanta fu «il più noto medico che Atlanta mai ebbe», ma è più noto per la sua competenza in laboratorio, dove perfezionò la formula della Coca Cola. Secondo molti  nella formula originale c'è anche 1 oncia di estratto di vaniglia.

post 20 // BREVETTI: Cavatappi

Numero di pubblicazioneUS35514 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione10 giu 1862
InventoriWilliam Feadglby



Numero di pubblicazioneUS276804 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione1 mag 1883
Data di registrazione21 mar 1883
InventoriMonroe Green



Numero di pubblicazioneUS522672 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione10 lug 1894
Data di registrazione6 mar 1894
InventoriCharles Puddefoot




Numero di pubblicazioneUS36528 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione23 set 1862
InventoriImproved Key


Numero di pubblicazioneUS283731 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Data di pubblicazione21 ago 1883
Data di registrazione23 mag 1883
InventoriGael Pbiedeich Albeet Wienke




Post 19 // SVILUPPO STORICO: Cavatappi

L'origine del cavatappi, che sembra risalire alla metà del '400, è legata alla produzione delle armi. C'è chi sostiene infatti che il cavatappi derivi dalla verga attorcigliata e spiraliforme utilizzata per rimuovere le palle di piombo incastrate nelle bocche dei cannoni e per recuperare la stoppa impiegata per pulire le canne delle armi.
L'armeria inglese Messrs Holtzapffel di Charing Cross, che nel 1680 ottenne il brevetto per fabbricare questo ferro, a riprova di questa tesi, produceva anche cavatappi.
Così altri fabbricanti di armi, oltre ai fabbri e ai piccoli artigiani, iniziano a studiare e produrre queste "viti per bottiglie".



Secondo un'altra ipotesi, il precursore dei cavatappi fu il punteruolo per botti: in una pala d'altare del 1450 circa, infatti, è raffigurata una suora che, con questo strumento, spilla vino da una botte.".
Dopo la metà del Seicento, con l'uso di invecchiare il vino in bottiglia, si diffonde la necessità di un oggetto capace di rimuove il tappo in sughero: il cavatappi, appunto.
Il 1795 segna una svolta. Il reverendo Samuel Henshall ottiene in Inghilterra il primo brevetto di cavaturaccioli, favorendo il passaggio dalla produzione artigianale a quella in serie.
Molti dei primi esemplari, commissionati dalle classi sociali più elevate, venivano realizzati da artigiani di grande fama che creavano piccoli capolavori in oro, argento o altri materiali preziosi, oggi quasi introvabili sul mercato.

Pezzi talmente raffinati e ricercati chele dame li appendevano a quel particolare gioiello da portare in vita che prende il nome di chatelaine - una placca in oro dotata di numerosi morsetti ai quali agganciavano gli accessori "indispensabili" alla vita di società - mentre i gentiluomini li fissavano alla catena dell'orologio o li inserivano nel bastone da passeggio.

Dal XVII secolo ad oggi, dunque, la storia del cavatappi è contrassegnata da un continuo sviluppo che conferisce a questo oggetto - solo apparentemente semplice - maneggevolezza, praticità, ma anche eleganza ed originalità.



L'evoluzione del cavatappiè consequenziale ai miglioramenti apportati al sistema di chiusura delle bottiglie: dal Settecento fino all'invenzione del tappo a corona, alla fine dell'Ottocento, tutti i liquidi erano venduti al dettaglio con il tappo in sughero così che il cavatappi era utilizzato per birra, alcolici ma anche per bottigliette da profumo, medicine, boccette per l'inchiostro!

Tale evoluzione è anche frutto della continua ricerca tecnica ed estetica che, nel corso dei secoli, ha fatto di questo oggetto uno fra i più rappresentativi testimoni di epoche, mode e gusti costantemente ingentilito, abbellito e decorato.
Trecento anni di storia, dunque, passano tra le mani quando si stappa una bottiglia. Un mondo di cultura e di antiche tradizioni racchiuse in un piccolo, indispensabile utensile.